Cercare lavoro in estate è produttivo?

La cosa che mi riesce più difficile condividere con i miei clienti che cercano un cambio di lavoro, soprattutto quando sono giovani, è la tempistica.

Spesso si crede che la ricerca di un nuovo posto sia immediatamente seguita dalla possibilità di trovarlo, invece sono due fasi diverse.

Prima si cerca e si riattivano canali e contatti che ci rendono reperibili e aderenti a posizioni di lavoro interessanti. Poi qualcuno si accorge di noi e ci cerca per intervistarci. Infine, se è andato tutto bene, chi ci intervista pensa a come inquadrarci nel suo team e ci fa una proposta. Solo alla fine, alla luce della proposta ricevuta, possiamo dire si o no.

La fase di ricerca iniziale è pertanto la più lunga e frustrante. Va ricercato un canale e va fatto un matching tra il nostro titolo di lavoro attuale e le eventuali offerte (Leggi questo articolo e questo articolo). Si tratta di un periodo di duro impegno per chi cerca, ma che dal punto di vista di ciò che ci viene offerto è fermo.

Quale momento migliore che l’Estate per fare ciò.

D’estate chi si occupa di HR è sì in vacanza (non certo per un mese!) ma vede sempre e comunque la mail. Alcune offerte “a tempo” vengono poi messe d’estate in maniera che in pochi se ne accorgano (è pieno di bandi).

L’estate è un tempo più dilatato e tranquillo di lavoro, che favorisce la concentrazione sulla lettura di candidature, l’analisi delle esigenze di Risorse Umane aziendali, la programmazione di nuovi assetti organizzativi.

L’estate non è più, nel mondo del lavoro internazionale, un momento di fermo totale, ma al contrario può essere il momento giusto per guardarsi intorno.

A Settembre, quando tutto riparte, chi si occupa di Risorse Umane vuole avere già in mano i candidati giusti e chiamarli.

In ogni caso se nessuno ci considerasse, potremmo seminare nel periodo estivo e poi fare un “secondo giro” di mail o chiamate ai potenziali clienti, accennando alla nostra candidatura avvenuta durante l’estate.

Le stagioni delle ricerche/offerte sono lunghe, estate e feste natalizie servono a sedimentare idee e a diffondere il proprio cv, settembre-dicembre a perfezionare un contratto, così come metà gennaio-giugno.

Chi offre un lavoro vuole far entrare il candidato o prima o dopo l’estate, ma spesso lo cerca in piana estate perché, guarda caso, è un momento più tranquillo per tutti.

La reperibilità è infine un’arma vincente nel lavoro che spesso ci fa arrivare ad un obiettivo inarrivabile.

In una grande azienda arriva primo chi si presenta per primo. Se ho bisogno di una risorsa e tutti sono in vacanza o non reperibili o non rispondono al telefono, il primo che risponde verrà sicuramente considerato.

Usiamo quindi i momenti morti per seminare. Così quando tutto riparte saremo già pronti.

Se per caso dovessero chiamarci mentre noi siamo in spiaggia, non diremo nulla se non che siamo disponibili a fare un colloquio sempre e ovunque.

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