Giovani e Lavoro: diventare un Collega ideale prima ancora di essere un Responsabile.

Si parla sempre di Leader e Manager, come se tutti fossero Responsabili e Capi. La maggior parte delle persone non ha sottoposti, né ambisce ad averne, è semplicemente un bravo\a professionista che vuole rimanere tale, magari desidera farsi rispettare, stimare e stare in pace quando lavora.

Ma anche coloro che devono ancora diventare dei Manager ed hanno questo obiettivo, hanno bisogno di farsi stimare come colleghi, prima di salire nell’organigramma.

Essere dei Colleghi ideali è quindi ancora più importante che essere dei bravi Leader, persone che , più o meno in carriera, riescano a creare attorno a sé un buon clima di lavoro e avere un equilibrio vita lavoro che pare essere sano.

Per un Giovane in carriera è fondamentale costruirsi la reputazione di colleghi ideali che tutti desiderano avere nei loro progetti o team di lavoro. E’ questo il vero sforzo di comportamento che va fatto in un’Organizzazione.

La prima cosa che un “Collega Ideale” possiede, è la capacità di tacere quando gli altri esprimono la loro opinione, ovvero ascoltare.

Stare in silenzio e riporre attenzione al proprio collega è la regola di base. Evitando di rispondere e commentare a caldo.

Naturalmente nel caso in cui la discussione si spostasse su temi personali, e pettegolezzi, o commenti e critiche che talvolta vengono fatti su altri, il Collega Ideale non esprimerà dissenso apertamente ma si dileguerà in maniera invisibile. Con una scusa o un pretesto egli non sarà mai presente durante certe conversazioni. Così la sua reputazione salirà velocemente. Sarà reputato una persona che ascolta e mai commenta o fa critiche, se non strettamente legate al lavoro.

Il collega ideale in situazioni di conflitto cerca di mediare tra le parti e evidenziare le cose che esse hanno in comune.

Non si mostra personalmente ma parla sempre degli interessi dell’azienda.

Il collega ideale mostra attenzione alla persona, e saluta sempre in “ingresso” e in “uscita” tutti i colleghi, con un sorriso o una parola che fa capire che gli interessa.

Il collega ideale lavora a testa bassa e si concentra su ciò che fa, parla di ciò che sta facendo in terza persona come “lavoro” o progetto, difficilmente si abbandona a dire “io.. io.. io”. Non fa battute nervose se c’è un problema e non se ne trova la soluzione ma semmai interviene in modo cauto per proporre qualcosa utile a tutti.

Il collega ideale sta sempre bene, non porta mai sé stesso davanti agli altri e non racconta delle sue cose private, né si lamenta mai ad alta voce.

Pensa a lavorare e davanti a nuove proposte si mostra aperto, entusiasta quanto meno di poter essere coinvolto.

Mantiene tempi e impegni, ma non sottolinea di averli mantenuti. Egli non riversa le proprie ansie o emozioni troppo forti al lavoro, si mantiene neutro o semmai motivato in modo discreto.

Alcune cose non vanno mai fatte o dette, e mai significa mai.

Basta una sola volta che ci si lasci andare e il quadro complessivo è rovinato per sempre.  Un buon collega se si mantiene nella moderazione non viene temuto come persona perché mostra, nel tempo, lealtà e coerenza, e quindi anche la capacità di poter diventare Responsabile di altri senza schiacciarli o prevaricarli, esercitando appunto la tanto inflazionata capacità di “stare in gruppo”.

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