Individua le tue paure e desideri rispetto alla realizzazione di te stesso

Come abbiamo visto nel nostro primo articolo, la realizzazione di sé è un progetto molto strutturato e concreto, che ha un preciso metodo e percorso a step successivi, farci prendere in mano la nostra vita lavorativa.

Primo passo per incominciare a realizzarsi è una presa di coscienza, di controllo consapevole, sul proprio approccio alla vita.

Sappiamo tutti molto bene quanto dentro di noi vi siano dei modi di pensare e delle emozioni che possono essere così radicate da frenare ogni azione. Oppure farci avere dei comportamenti assolutamente lontani da ciò che davvero vogliamo.

Vedersi da fuori e da dentro sono le uniche maniere per iniziare a dire la verità a noi stessi su noi stessi. Tutto parte da lì. I nostri desideri e le nostre paure, mondi infiniti dentro di noi che ci fanno agire senza pensare.

Conosci la differenza tra vedersi da fuori e vedersi da dentro?

Vedersi da fuori significa avere il coraggio di comprendere come ci comportiamo e quali effetti hanno le nostre azioni sul mondo che ci circonda.

Vedersi da dentro significa capire cosa guida tali azioni e come si sviluppano le relazioni tra noi e il mondo secondo l’impulso che ci guida, sia esso paura o desiderio.

Un modo molto efficace e veloce di dividere la spinta all’azione in due rami dello stesso fiume; prendiamo carta e penna e scriviamo su 2 colonne:

  1. Quali sono le paure che associamo al realizzarci?
  2. Quali sono i desideri?

Esempio: desidero diventare una libera professionista ma ho paura di perdere un posto fisso che non mi soddisfa più e non avere più lo stipendio fisso. Ma desidero essere libera di decidere cosa fare e quando farlo. Ho paura quindi di restare dove sono e ritrovarmi da vecchia senza nulla in mano.

Il blocco a questo punto sarà la paura di non farcela coi soldi. Ed ancora andando avanti: quanto guadagno attualmente? E quanto mi basta per vivere?

In questo modo determinerò il minimo per cominciare a fare la freelance lasciando il lavoro.

Ed ancora: quali sono le paure che ci frenano (segno meno) e quali sono le paure che ci fanno invece agire (segno +) distanziandoci dai nostri desideri?

Nel suddetto esempio: se la paura dei soldi è quella che mi frena, la paura di restare a vita in un call center è ciò che mi dà la spinta.

Ultima ma non ultima cosa: la spinta all’azione.

Chiediti:

e se andasse male cosa succederebbe?

Nell’esempio: perderei il call center e non avrei uno stipendio fisso. Ma posso sempre ritrovare lavoro in un call center!

e se andasse bene a cosa dovrei rinunciare del me vecchio stile?

Dovrei rinunciare alla mia pigrizia forse… alla pigrizia di non cambiare!

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